Benvenuto!

A te che sei capitato in questo blog, accidentalmente o meno, BENVENUTO!
Questo vuol essere uno spazio in cui possano trovare voce e visibilità le parole di un giovane con la passione per la scrittura creativa. Ciò che chiedo sono dei semplici pareri, impressioni, opinioni e consigli su ciò che scrivo e su ciò che trasmetto con queste mie righe.
Se sei interessato a conoscermi meglio o, magari, a prendermi a male parole, questo è il mio indirizzo e - mail: Leoneras@gmail.com

Grazie infinite dell'attenzione e buona lettura :)

Leon

mercoledì 28 novembre 2012

Una finestra al di là del tempo




Ritraiamo il dormiveglia
prima che il sogno da esso sbiadisca.
La notte  una  tela,
i pennelli come pensieri.

Scopriremo il colore vivo
di due cuori languidi,
 timorosi dello spiar del sole.
Una tela di lino e stelle.
Un inchiostro di notte e penombre.
Venti pennelli  di un rosa pallido.

Petali d’una rosa sonnambula
giacciono sul mio petto,
mormorando  nuove ore da immortalare

domenica 25 novembre 2012

Visione


Dove le parole hanno un peso,
la rugiada non svanisce
e l’autunno fa l’amore con la primavera.

Lì,
nel grembo di una notte stellata
lasciami respirare il forte odore dei pini
dell’uva e del ciliegio in fiore.

In un luogo
Dove potremmo ubriacarci dei nostri sogni
senza il mal di testa del mattino dopo,
senza il sole che rapisce
i desideri espressi tra le pieghe di un divano.

Concedimi un ultimo battito di ciglia
prima che il sogno muoia.

venerdì 23 novembre 2012

Neanche la pioggia


Alla pioggia parlo.
È compagna e custode dei miei pensieri.
Racconto di me stesso.
di ciò che il mio cuore tiene stretto.

Quando scende e viene a cercarmi
Trova un viso lieto e labbra schiuse
La bacio
Come se t’avessi davanti.

E’ un’amante tenera e delicata
che sa carezzarmi l’animo

Ma ad un’amante
Non si dovrebbe parlare
Del vero amore.
All’incendio che divampa
Non si racconta
Della dolce carezza del mare.

Alla pioggia non racconto di te,
lontana in un altro sogno.
Racconto di tutto
All’infuori di te che dormi cinta,
forse, da altre braccia.

Così l’amo e mi lascio amare.
Finché essa, stanca,
volge a stringere altre mani.

E Neanche la pioggia,
come me,
conosce i tuoi occhi.

mercoledì 14 novembre 2012

E non posso farti a meno




Sei tu che manchi 
e non so farti a meno.
Ai ricordi di lei, infami, 
a dilaniarmi l'anima nella tua dolce morsa.

Stramaledetta voglia 
di sentirti esplodere in tutta la tua rabbia
mentre laceri il mio petto.
Non so fare a meno di te 
e di quella perdizione che regali ad ogni abbraccio.

Accanto sempre lei.
Quella gelida compagna a tendermi
una mano colma di ferite
e dei fallimenti che ho collezionato.

Ti ho maledetto.
Perché qui sembri 
senza che possa farti a meno.

venerdì 9 novembre 2012

Tessuti di rame e schegge di vetro




Ho rubato un bacio
ad una bocca di vetro.

Ho ascoltato discorsi futili
mentre pensieri raminghi  veleggiavano dinanzi a noi.
I miei si fermavano sulla lingua.
Lì giacevano ed io li assaporavo
assieme al tempo che passeggiava noncurante di tutto.

Ci siamo sfiorati su labbra
amare e dolci come la sera.
Col vento che carezzava tessuti di rame e schegge di vetro.

mercoledì 7 novembre 2012

Oltre




Basterebbe incontrarti
mentre bevi un caffè al bar o passeggiando per il corso.
Provare anche solo a sfiorare
con le dita il tuo nome.            

Accompagnarti per un pezzo di strada
salutarti con la promessa
di rivedersi.
Per sentirmi
a più d’un passo da te.
Oltre un passo da te.

Mi soffermerei su discorsi semplici
e ti farei domande a cui risponderai facilmente,
senza pensarci.
Solo per capire che sono
A più d’un passo da te,
Oltre un passo da te.

Non può essere.
Non sapere come e quando,
parlare senza che tu mi conosca.
Senza vincoli ad occhi e voce.

Mi basterebbe così,
senza pretese.
Ma, a pìù d’un passo.

Oltre un passo da te.

domenica 4 novembre 2012

Ad un figlio che dorme



Sei come un focolare d’inverno.
Colmo di dolcezza lucente
che alta sale
a bruciare i resti di una natura morta.

Sei quel fuoco
che caldo risplende
tenuto in vita
dalle nostre amorevoli mani.

Le tue gote
sono tinte del colore
delle braci pulsanti
che nel buio incendiano.
E di giorno in giorno crescono,
superbe, quasi volessero
a forza farsi notare

 Riposa,
nella tua culla di rubini.

Noi attenderemo pazienti
quel vagito che,
come il crepitio delle fiamme,
chiederà di porre altro amore da ardere.

lunedì 29 ottobre 2012

Fuga


A ciglia serrate
alziamo il viso ad un cielo disperato.
Il cui pianto s’accompagna
a lacrime color dell’animo.

Prenderemo per mano il vento
e lasceremo la città alle nostre spalle.
In un tramonto vermiglio
troveremo il sentiero al di là dei palazzi.

Al mio fianco ti sopirai
spiata dalla luce delle stelle,
e al caldo d’una coperta di luna
tesserai le trame dei sogni di entrambi.

Resta solo un addio sul tavolo
 e speranza riposta nelle nostre tasche.
Sul sentiero di ghiaia
giaceranno le orme di chi se n’è andato.

Insieme varcheremo la soglia
ad est del nostro sguardo.
E spezzando un ramo d’ulivo,
proseguiremo l’una nelle orme dell’altro.

.

domenica 28 ottobre 2012

A guidarti ancora



Alza le braccia
A sfiorar la tua chioma nera.
Una bianca veste
ti scivola sul seno
come spuma sugli scogli.
Scrivi un cerchio,
sul confine tra il mare e la sabbia.

Chiudi gli occhi
e porta una mano al fianco.
L’altra tienila alta
 a salutare il vento.

Schiudi le labbra.
Inspira,
espira.
Sale la mano e discende
l’altra, a formare
un arco di morbido avorio.

Continua a stringere l’aria,
ed io, Vento, potrò ancora accompagnarti.
Cavaliere in questa danza.
Insinuarmi tra le tue vesti
e risalire di passo in passo sino
alla mano che mi saluta.
E lì discendere,
sulle viso, sulle spalle,
sui seni e sul ventre
e sulle gambe.
A  guidarti ancora.

Così tieni una mano alzata a salutarmi,
e l’altra bassa,
perché possa prenderla
e con la mia avvicinarla al petto di entrambi.

sabato 27 ottobre 2012

Al salutar delle fronde


Al salutar delle fronde
M’è lieto qui pensarti.
Col vento che mi carezza
le gote, immagino
la tua mano che mi sfiora.

Son stato colmo di promesse vane
E parole gettate all’aere.
D’una breve parentesi serbo,
comunque, giorni lieti.
Seppur lmbra ne ricalchi la fine.

Ogni giorno ripercorro la storia,
di come ci rincontrammo
e come ci lasciammo
Per motivi strani.
Difficili, ora
Da ricordare.

Non ho il rancore
A dipingere il paesaggio d’un racconto
Intrapreso in un impulsivo bacio.


Avrei voluto percorrere
Quei campi d’oro,
come cantava quel tale.
Senza la prmessa
Di un futuro probabile.

Avrei lasciato alla luce del giorno
Il rossore e l’imbarazzo
Di una prima volta.
E t’avrei baciata
Fino a consumare labbra e pelle.

Ma,
qui si parla e si parlerebbe
in forme che lasciano intendere
rimpianti d’una storia conclusa.

Eppure eravamo noi
Nei campi candidi
e caldi del nostro amore?
Non come quel tale,
ma forse ugualmente sereni
di ciò che s’avea.

Se le cose mi dovessero
Alla mente tornare, e con esse tornasse il tuo viso,
sorriderei d’una pacata
rassegnazione, che ti saluta
com’ora queste fronde salutano i passanti.

giovedì 25 ottobre 2012

(da) Lontano







Mi diverto a guardarti da lontano.
Ad osservare il tuo frenetico dibattersi
nel tentativo di restare a galla.

Tristemente sorrido,
al modo strano con cui ti arrampichi
a pareti scoscese e assurde fantasie.

Mi è più insolito, adesso,
continuare ad amare quel che sembrava fosse buono.
Quei momenti tra un sorriso e l’altro
misti all’ irrefrenabile voglia di essere l’unica superstite.


Ora, che ti guardo.

E ti illudi di non essere arenata ancora tra i fantasmi

proprio come una balena che, disperata,
cerca di tornare verso il largo.



Il peso



Per mille righe scritte
Una sola parola
Soverchia il pensiero umano.

Una frase
Ed il mondo è distrutto.
Lo ricrei con una contraria.

Sussurra il Nome.
Ciò che rifulge
In un oceano di silenzio.

mercoledì 24 ottobre 2012

Infine, distruggimi




Lasciati amare
e che questo seme germogli
sotto un putrido strato di lerciume.

Se vero è il detto che vita esiste
se nata dalle macerie:
annienta ciò che ancora persiste.

Lascia morire
l'ultima illusione.
Che parole 'si fragili non abbian più a ripetersi.

Infine,
distruggimi.


Apnea


Inspira.

Resisto appena alla marea ed al vento
che violenti e dolci
travolgono il mio corpo.

Sebbene arenerei volentieri
su di un fondale che
soffice
accolga le mie tremanti membra.

A volte ci si finge sordi
al richiamo del mare.

Ma giacerei tranquillo
cullato da quel canto,
se il cuore
non si rifiutasse di respirare.

Espira.

martedì 23 ottobre 2012

Fairy (Fata)




In punta di piedi
ti sei addentrata nel mio petto
facendo di esso
il tuo delicato fiore

Lo cospargi dei frammenti
del tuo sorriso
mentre io, inerme,
esalo il respiro
dai miei morbidi petali.

Quanto la fragranza è dolce
allora simile è il mio sguardo.
E su di te si posa
mentre sospiri tra le frange
d’una rosa appena sbocciata.

Mai niente




T’amo tutto e
Non so dir altro.
T’amo tutto e mai
Niente.

T’amo primo e ultimo giorno.
Nuova, sempre serena alba.

T’amo sera e notte
se i pensieri si sfiorano.
Se la strada deserta a me
è solo tua.
T’amo gioia, dolore e desiderio.
T’amo terra, acqua e fuoco.

T’amo tutto e mai niente.
T’amo tutto e
non so dir altro.

domenica 21 ottobre 2012

Nient'altro che un massacro




Oltre il cuoio e le catene
non sarai dolore
né violenza.         

Ho smembrato i ricordi.
Riducendo ad una carcassa putrescente
Tutto ciò che ne rimane.

Li ho lasciati al rancore.

Ho stuprato le notti
al calore del tuo abbraccio,
ma quest’esilio tra pelle e ferro
ancora non mi basta.

Non sarai altro.
Nient’altro che un Massacro.

Ombra



Mi divieni Ombra di notte
manto che oscura la vista;
effimera più del buio non lasci che ti stringa per farti mia.

Ti fai rincorrere tra volti e voci
che si ammassano, stringono, soffocano.

Un passo verso te e mille indietro,
ti ritrovo ovunque Oscura intorno a me.

Mi accompagni Tenebra e ritorni,
pensiero sul palco e  folle desiderio
della mia continua recita.

Luce





Mi divieni cosi luce al passaggio,
quando ti ho di fianco e ti rimembro nei pensieri.
Ti accompagno nelle strade come se fossi
tua ombra e immagine proiettata.

E' una semplice danza di linee e colori
che tu semplice unisci in un unico gesto.
Ma sai nasconderti dietro mille specchi
facendo capolino tra ingannevoli riflessi.

Pensi che davvero basti perchè io mi arrenda?
Mia Cara,
non lo è mai..

sabato 20 ottobre 2012

Fusa e fredda forma



Ci si separa
cambiando senso e forma.

Finché lo spirito invano,
cerca la fuga
dalla prigione dell’IO; 
che a fondo lo spinge
lasciando dolorante il cuore memore
e vacuo del precedente ospite.

Sarebbe giusta una mano di seta
per un chiavistello arrugginito.

Ma siam solo metallo fuso
divenuto freddo e duro,
con la forma di un lontano e dolce stampo.

Soldato di frontiera



In fondo avrei voluto lasciare
ben oltre il singolo ricordo.
Volevo regalare quello
che solo dal tempo si ottiene.

Tutto ciò che ho fatto

è stato solo fuggire tra mille riflessi,
lasciando il comodo letto di casa
per un giaciglio sotto le stelle.

Mi chiedevo cosa ci fosse

oltre la frontiera,
e mi accorgo che ho portato tutte le mie forze
sul lato bruciato del campo di battaglia.

Non aprire gli occhi alla

luce rossa della mia guerra.
Volgi le spalle e dimmi solo  
‘Addio’.
Alla fine di tutto è quello che
è più giusto fare.

Non ho il tempo di darti e insegnarti,
non conoscerai da me l’altra parte della frontiera.
Voltati adesso.
Infine è ciò che è più giusto fare.

La Dama e l'Oceano



Leggera la brezza che le sfiorava il volto,
delicato il tocco delle onde sui suoi piedi.

Cantava con voce d’Oceano,
nei suoi occhi dimoravano abissi inesplorati.
Il suo sorriso era candido
come la spuma delle onde,
e il profumo intenso del sale
le aleggiava fra i capelli.
Il mare la bagnava,
ed io mi immergevo nei suoi occhi.

Bella come l’Oceano,
mi toccò il cuore come l’onda
delicata tocca il litorale sabbioso.

E se il mare chiama a se le onde
Lei chiamò a se il mio cuore..

Baciandomi salata,
con bocca di mare.