Benvenuto!

A te che sei capitato in questo blog, accidentalmente o meno, BENVENUTO!
Questo vuol essere uno spazio in cui possano trovare voce e visibilità le parole di un giovane con la passione per la scrittura creativa. Ciò che chiedo sono dei semplici pareri, impressioni, opinioni e consigli su ciò che scrivo e su ciò che trasmetto con queste mie righe.
Se sei interessato a conoscermi meglio o, magari, a prendermi a male parole, questo è il mio indirizzo e - mail: Leoneras@gmail.com

Grazie infinite dell'attenzione e buona lettura :)

Leon

lunedì 29 ottobre 2012

Fuga


A ciglia serrate
alziamo il viso ad un cielo disperato.
Il cui pianto s’accompagna
a lacrime color dell’animo.

Prenderemo per mano il vento
e lasceremo la città alle nostre spalle.
In un tramonto vermiglio
troveremo il sentiero al di là dei palazzi.

Al mio fianco ti sopirai
spiata dalla luce delle stelle,
e al caldo d’una coperta di luna
tesserai le trame dei sogni di entrambi.

Resta solo un addio sul tavolo
 e speranza riposta nelle nostre tasche.
Sul sentiero di ghiaia
giaceranno le orme di chi se n’è andato.

Insieme varcheremo la soglia
ad est del nostro sguardo.
E spezzando un ramo d’ulivo,
proseguiremo l’una nelle orme dell’altro.

.

domenica 28 ottobre 2012

A guidarti ancora



Alza le braccia
A sfiorar la tua chioma nera.
Una bianca veste
ti scivola sul seno
come spuma sugli scogli.
Scrivi un cerchio,
sul confine tra il mare e la sabbia.

Chiudi gli occhi
e porta una mano al fianco.
L’altra tienila alta
 a salutare il vento.

Schiudi le labbra.
Inspira,
espira.
Sale la mano e discende
l’altra, a formare
un arco di morbido avorio.

Continua a stringere l’aria,
ed io, Vento, potrò ancora accompagnarti.
Cavaliere in questa danza.
Insinuarmi tra le tue vesti
e risalire di passo in passo sino
alla mano che mi saluta.
E lì discendere,
sulle viso, sulle spalle,
sui seni e sul ventre
e sulle gambe.
A  guidarti ancora.

Così tieni una mano alzata a salutarmi,
e l’altra bassa,
perché possa prenderla
e con la mia avvicinarla al petto di entrambi.

sabato 27 ottobre 2012

Al salutar delle fronde


Al salutar delle fronde
M’è lieto qui pensarti.
Col vento che mi carezza
le gote, immagino
la tua mano che mi sfiora.

Son stato colmo di promesse vane
E parole gettate all’aere.
D’una breve parentesi serbo,
comunque, giorni lieti.
Seppur lmbra ne ricalchi la fine.

Ogni giorno ripercorro la storia,
di come ci rincontrammo
e come ci lasciammo
Per motivi strani.
Difficili, ora
Da ricordare.

Non ho il rancore
A dipingere il paesaggio d’un racconto
Intrapreso in un impulsivo bacio.


Avrei voluto percorrere
Quei campi d’oro,
come cantava quel tale.
Senza la prmessa
Di un futuro probabile.

Avrei lasciato alla luce del giorno
Il rossore e l’imbarazzo
Di una prima volta.
E t’avrei baciata
Fino a consumare labbra e pelle.

Ma,
qui si parla e si parlerebbe
in forme che lasciano intendere
rimpianti d’una storia conclusa.

Eppure eravamo noi
Nei campi candidi
e caldi del nostro amore?
Non come quel tale,
ma forse ugualmente sereni
di ciò che s’avea.

Se le cose mi dovessero
Alla mente tornare, e con esse tornasse il tuo viso,
sorriderei d’una pacata
rassegnazione, che ti saluta
com’ora queste fronde salutano i passanti.

giovedì 25 ottobre 2012

(da) Lontano







Mi diverto a guardarti da lontano.
Ad osservare il tuo frenetico dibattersi
nel tentativo di restare a galla.

Tristemente sorrido,
al modo strano con cui ti arrampichi
a pareti scoscese e assurde fantasie.

Mi è più insolito, adesso,
continuare ad amare quel che sembrava fosse buono.
Quei momenti tra un sorriso e l’altro
misti all’ irrefrenabile voglia di essere l’unica superstite.


Ora, che ti guardo.

E ti illudi di non essere arenata ancora tra i fantasmi

proprio come una balena che, disperata,
cerca di tornare verso il largo.



Il peso



Per mille righe scritte
Una sola parola
Soverchia il pensiero umano.

Una frase
Ed il mondo è distrutto.
Lo ricrei con una contraria.

Sussurra il Nome.
Ciò che rifulge
In un oceano di silenzio.

mercoledì 24 ottobre 2012

Infine, distruggimi




Lasciati amare
e che questo seme germogli
sotto un putrido strato di lerciume.

Se vero è il detto che vita esiste
se nata dalle macerie:
annienta ciò che ancora persiste.

Lascia morire
l'ultima illusione.
Che parole 'si fragili non abbian più a ripetersi.

Infine,
distruggimi.


Apnea


Inspira.

Resisto appena alla marea ed al vento
che violenti e dolci
travolgono il mio corpo.

Sebbene arenerei volentieri
su di un fondale che
soffice
accolga le mie tremanti membra.

A volte ci si finge sordi
al richiamo del mare.

Ma giacerei tranquillo
cullato da quel canto,
se il cuore
non si rifiutasse di respirare.

Espira.

martedì 23 ottobre 2012

Fairy (Fata)




In punta di piedi
ti sei addentrata nel mio petto
facendo di esso
il tuo delicato fiore

Lo cospargi dei frammenti
del tuo sorriso
mentre io, inerme,
esalo il respiro
dai miei morbidi petali.

Quanto la fragranza è dolce
allora simile è il mio sguardo.
E su di te si posa
mentre sospiri tra le frange
d’una rosa appena sbocciata.

Mai niente




T’amo tutto e
Non so dir altro.
T’amo tutto e mai
Niente.

T’amo primo e ultimo giorno.
Nuova, sempre serena alba.

T’amo sera e notte
se i pensieri si sfiorano.
Se la strada deserta a me
è solo tua.
T’amo gioia, dolore e desiderio.
T’amo terra, acqua e fuoco.

T’amo tutto e mai niente.
T’amo tutto e
non so dir altro.

domenica 21 ottobre 2012

Nient'altro che un massacro




Oltre il cuoio e le catene
non sarai dolore
né violenza.         

Ho smembrato i ricordi.
Riducendo ad una carcassa putrescente
Tutto ciò che ne rimane.

Li ho lasciati al rancore.

Ho stuprato le notti
al calore del tuo abbraccio,
ma quest’esilio tra pelle e ferro
ancora non mi basta.

Non sarai altro.
Nient’altro che un Massacro.

Ombra



Mi divieni Ombra di notte
manto che oscura la vista;
effimera più del buio non lasci che ti stringa per farti mia.

Ti fai rincorrere tra volti e voci
che si ammassano, stringono, soffocano.

Un passo verso te e mille indietro,
ti ritrovo ovunque Oscura intorno a me.

Mi accompagni Tenebra e ritorni,
pensiero sul palco e  folle desiderio
della mia continua recita.

Luce





Mi divieni cosi luce al passaggio,
quando ti ho di fianco e ti rimembro nei pensieri.
Ti accompagno nelle strade come se fossi
tua ombra e immagine proiettata.

E' una semplice danza di linee e colori
che tu semplice unisci in un unico gesto.
Ma sai nasconderti dietro mille specchi
facendo capolino tra ingannevoli riflessi.

Pensi che davvero basti perchè io mi arrenda?
Mia Cara,
non lo è mai..

sabato 20 ottobre 2012

Fusa e fredda forma



Ci si separa
cambiando senso e forma.

Finché lo spirito invano,
cerca la fuga
dalla prigione dell’IO; 
che a fondo lo spinge
lasciando dolorante il cuore memore
e vacuo del precedente ospite.

Sarebbe giusta una mano di seta
per un chiavistello arrugginito.

Ma siam solo metallo fuso
divenuto freddo e duro,
con la forma di un lontano e dolce stampo.

Soldato di frontiera



In fondo avrei voluto lasciare
ben oltre il singolo ricordo.
Volevo regalare quello
che solo dal tempo si ottiene.

Tutto ciò che ho fatto

è stato solo fuggire tra mille riflessi,
lasciando il comodo letto di casa
per un giaciglio sotto le stelle.

Mi chiedevo cosa ci fosse

oltre la frontiera,
e mi accorgo che ho portato tutte le mie forze
sul lato bruciato del campo di battaglia.

Non aprire gli occhi alla

luce rossa della mia guerra.
Volgi le spalle e dimmi solo  
‘Addio’.
Alla fine di tutto è quello che
è più giusto fare.

Non ho il tempo di darti e insegnarti,
non conoscerai da me l’altra parte della frontiera.
Voltati adesso.
Infine è ciò che è più giusto fare.

La Dama e l'Oceano



Leggera la brezza che le sfiorava il volto,
delicato il tocco delle onde sui suoi piedi.

Cantava con voce d’Oceano,
nei suoi occhi dimoravano abissi inesplorati.
Il suo sorriso era candido
come la spuma delle onde,
e il profumo intenso del sale
le aleggiava fra i capelli.
Il mare la bagnava,
ed io mi immergevo nei suoi occhi.

Bella come l’Oceano,
mi toccò il cuore come l’onda
delicata tocca il litorale sabbioso.

E se il mare chiama a se le onde
Lei chiamò a se il mio cuore..

Baciandomi salata,
con bocca di mare.