Ti ho sentita
la mattina dopo la tua partenza.
La solita voce affannata
che solitamente anticipava
il suono della sveglia.
Puntuale nel tuo anticipo
Puntuale nel tuo anticipo
non mancavi mai l’appuntamento alla mia porta.
Distratto,
credendoti ancora,
ti risposi in maniera svogliata
nell’illusione di vederti
subito alle prese col caffè.
Ancora cinque minuti, ti chiesi,
prima che sparissi
ricordandomi che il giorno dopo non saresti venuta.
Al tuo posto trovai mia madre,
che alla tua stessa maniera
colmava il bricco di fumante affetto.
Ne bevvi un sorso,
con due dita di lacrime.
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